Il Krav-maga è il sistema di Lotta dei reparti speciali Israeliani: uno dei
metodi di Difesa Personale e di combattimento reale in assoluto più
affidabile, insieme a quelli della Lista Sistemi LCC (Lotta Corpo a Corpo).
Training di Addestramento
LCC & TCS
in collaborazione con
EB SECURITY
SISTEMI LCC
Kali (Fma, Usdk93)
Krav-maga (Jmc)
Jiu-Jitsu (BjjSf)
Systema
SISTEMI TCS
Kusd (Kali combat)
Krav maga (Idf)
Silat sy
Knifet
Per Info:
kravmaga.idf@gmail.com
L’affidabilità di questi sistemi deriva dal fatto che s'intende meccanizzare
la difesa attiva, attraverso un training di matrice militare, con il giusto
approccio mentale alla difesa reale, da strada e da armi bianche. Il
fondatore del 'Krav-maga', che letteralmente significa “combattimento
con contatto”, è Imi Sde-Or , istruttore militare di educazione fisica,
lotta, pugilato e difesa da coltello presso l’IDF (Israel Defence Forces).
Nel 1948 inizia a codificare questo metodo e lo battezza Krav-maga, lo
perfeziona negli anni ‘60 con un programma tecnico militare ben definito.
Data l’impostazione militare il Krav-maga prevede l’eliminazione o
la cattura del nemico, tuttavia, ci sono tantissime espressioni più soft
(ossia commerciali) che vengono indirizzate all’educazione della difesa
personale per i civili e le donne, come ci sono tecniche specifiche
per agenti delle Forze dell’Ordine, per gli operatori della security
di enti pubblici o privati, per buttafuori e bodyguard. E come
sempre accade nelle Arti marziali o per i Sistemi di lotta alternativi
oppure pseudo-militari, il tutto (dalla presentazione delle tecniche
all’effettivo apprendimento), viene gestito dal singolo insegnante o
assistente, pertanto, è fondamentale prendere visione delle referenze
didattiche o marziali o sportive o, nel caso specifico, meglio se militari
del docente, come pure è di rigore appurare visibilmente (e quindi con i
propri occhi) le capacità individuali di ogni istruttore durante le lezioni.
Nelle arti marziali come nei sistemi di Lotta 'alternativi'
o pseudomilitari esiste la regola che l'istruttore deve
essere anche un'ottima espressione di quello che predica.
Come diceva 'Monochi Sandayu' ciò che un maestro non riesce ad
esprimere con il proprio movimento (che deve essere impeccabile), di
certo non potrà mai augurarsi di insegnarlo in modo corretto, nella
forma o nella sua efficacia: un imperfetto esecutore non potrà mai
essere un eccellente maestro, perché non è padrone di se stesso.
“Una tecnica deve essere sempre pilotata da grazia, equilibrio, precisione,
forza e velocità, per essere tutt'uno con l'universo. Il tutto deve
scorrere in un solo istante. Questa e' la vera essenza delle arti marziali."
(GM Hideo Sato, Jutai Academy Osaka)
"Chiudere la distanza nella lotta corpo a corpo con tempismo, precisione
e cruda determinazione e' importante se parliamo di difesa realistica, ma
ancora di più lo e' la corretta strategia e il metodo più adatto allo scopo."
(Bevilacqua, Krav-maga Head instructor)
"Devi sentire l’energia in prima persona per pensare di poterla trasmettere
in combattimento come nell'insegnamento. La guida, il faro e quindi il
maestro di qualsivoglia sistema o disciplina deve convincere lo studente prima
che con il verbo, con il suo movimento e con le sue azioni che devono essere
sempre impeccabili in movimento ed efficacia. Per il resto, per la scelta
della tecnica migliore o della disciplina migliore o peggiore, tutto e' relativo ..“
(Soke Bevilacqua, MHOF 2010)
Oggi il Krav-maga è il sistema ufficiale delle Forze militari israeliane
e della polizia nazionale israeliana, ma anche il sistema di lotta più
utilizzato (insieme ai sistemi TCS) per la preparazione alla difesa dei
servizi di sicurezza di tutto il mondo e per l’addestramento di
'lotta corpo a corpo' di molti reparti speciali militari in diversi paesi.
Caratteristiche
Facilità e rapidità di apprendimento : è studiato per essere insegnato
in breve tempo ai militari in fase di formazione e addestramento.
Minima pratica per mantenersi efficienti e operativi.
Tecniche oggettivamente efficaci e applicabili in condizioni di stress.
Obiettivi
DIFESA PERSONALE : non è prevista alcuna pratica sportiva.
Salvaguardia del praticante : pertanto, ci si fa male solo fortuitamente o
in casi eccezionali. Se accade che ci si fa male spesso, è compito del
viaggiatore soffermare l’attenzione sul suo istruttore, formarsi una propria
opinione sul metodo di insegnamento e se necessario cambiare scuola.
Argomenti
Posizioni ( 2 di base ) / Spostamenti ( 3 di base )
Difesa primo scudo, secondo scudo, difese (3), schiaffo (2), parate (7)
Colpi : mani aperte di palmo e taglio, tecniche con le dita, mani chiuse a
formare il pugno: pugilato e martello (bersagli unici: gola, occhi) tecniche con le
mani studiate per preservare o eliminare i pericoli di infortunio a dita o a polsi
Gomitate ( 5 di base ) / Ginocchiate ( sempre con prese al collo, sotto l’ascella,
sulla spalla, sotto il braccio, etc / Calci ( tirati quasi sempre bassi o al tronco )
Leve ( a dita, polsi, gomiti, spalle, caviglie, ginocchia, collo, etc )
Immobilizzazioni ( del jiu-jitsu, controllo e conduzione )
Proiezioni ( d’anca, spazzate, falciate, airplane, etc )
Strangolamenti ( ghigliottina, forbice, composti, etc )
Difesa da blocco ( strangolamenti, presa dell’orso, presa Nelson .. )
Difesa da minaccia ( coltello, bastone, catena, armi da fuoco )
Lotta letale ( specifiche per militari ) / Gestione della paura ( e stress )
Stato mentale
Determinazione per sopravvivere in situazioni estreme.
In situazioni di pericolo: trasformarsi da vittime in predatori.
Non farsi paralizzare da situazioni di panico ( reagire con testa ).
Fiducia in se stessi per gestire le situazioni difficili.
Trasformare la paura in forza brutale.
Le raccomandazioni
(1) non ferirti mai, (2) sii equilibrato, (3) fai la
cosa giusta al momento giusto nel luogo giusto, (4) diventa così
abile da non dover mai uccidere, (5) l’istinto senza tecnica con
condizionamento meccanico è solo un tentativo di sopravvivenza.
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