MMA ACADEMY

Comunicato Stampa Federale Ju Jitsu
MMA & BJJ-News Nr.166 /2010


Dal primo al 5 settembre a Gabicce Mare si è svolto il XXIII' Stage nazionale di Ju-jitsu organizzato dall'Associazione Italiana Ju-Jitsu (AIJJ), e capitanata dal presidente nazionale Dario Quenza. I partecipanti allo stage sono arrivati da tutta Italia, dalla Sicilia al Veneto, da Gallipoli a Milano, da Roma a Genova, e tra gli ospiti illustri, oltre al vicepresidente Alfredo Pellecchia di Napoli, al consiglio direttivo Raffaele Buovolo, Rosario Sigona, Cristiano Casagrande, ai veterani Rinaldo Orlandi, Giovanni De Sanctis, Giancarlo Calcagnini, e al giovane tecnico Antonio Vismara, c'erano anche il maestro greco Zantiotis, e la new-entry Emilio Bevilacqua con il Brazilian Jiu-jitsu (BJJ), fulcro dell'Accademia di Arti Marziali Miste sita in Busto Arsizio presso la ProPatria Judo.

Gli argomenti sviluppati nel corso dell'intero stage sono stati molteplici: dalla difesa personale all'aspetto puramente agonistico del fighting, dalle tecniche di base per le cinture colorate alle tecniche avanzate per le nere, con un decisivo apporto di tutti i tecnici nazionali invitati alla manifestazione. Attraverso Bevilacqua si è potuto apprezzare un primo approccio al metodo Gracie, sviluppo a step della lotta a terra con analisi di base e forbici tipiche del brazilian jiu-jitsu. La lezione è stata apprezzata sia dalle nere che dai maestri presenti, con tante osservazioni e domande, sebbene fosse impossibile rispondere a tutte le richieste, visti i tempi ridotti messi a disposizione per la presentazione di questo metodo. Dai commenti dei partecipanti a ogni lezione è emerso quasi sempre lo stesso punto, e cioè che divertimento e tecnica sono stati gli elementi di riscontro più comuni dello stage, ed è giusto che sia così, il partecipante ai seminari deve in primis divertirsi e stare in un clima e ambiente consoni, in secondo luogo deve poter cogliere e apprendere movimenti e tecniche nuove per una personale crescita nell'Arte marziale. E con Bevilacqua questo è certamente possibile: ha seguito con dedizione tutte le cinture nere presenti alla sua classe, con simpatia ha ascoltato tutti indistintamente, rapportandosi con chiunque senza far pesare la sua esperienza, si è trattenuto con i maestri De Sanctis, Calcagnini e Buovolo a discutere di arti marziali in genere, rendendosi disponibile per ogni eventuale collaborazione.

La visione del campione è quella di fornire del "valore aggiunto" in ogni contesto o attività, sempre con rispetto verso gli altri, diffondere l'arte marziale del Ju-jitsu e delle Arti Marziali Miste attraverso la sua esperienza internazionale, e attraverso la sua visibilità di personaggio. Con il rientro nella sua associazione di origine (ex-Fikteda settore C 1978/84, che ha ricevuto riconoscimento AIJJ del 4°Dan di Kobe nel 1993 per l'apertura del nuovo metodo kenpo-jujitsu con Vittore Dal Bon), è sua intenzione fare da traino alla nuova corrente emergente chiamata brazilian jiu-jitsu, come ai sani principi che essa trasmette, "onore e rispetto", principi che nascono sulla base delle migliori scuole e tradizioni giapponesi. "La collaborazione nata con Rickson Gracie (8'dan) negli Stati Uniti e in Brasile sarà certamente proficua, anche nei contesti dei Dojo italiani" (S.Brauner). "Il bello è che il metodo brazilian è libero da regole o concetti che parzializzano o riducono l'efficacia funzionale del ju-jitsu, il bello è che il brazilian è lineare, diretto: boxare con colpi di gomito e ginocchiate, calciare basso, afferrare e tirare giù l'avversario con decisione, forza e tecnica, andare in submission, sottometterlo con percosse o immobilizzazioni, forbici o tecniche di strangolamento. Rickson è molto attento a quello che è l'aspetto spirituale e la forza interiore, è umile, forte, un modello da seguire, ed è un grande combattente, tutte componenti importanti per lo sviluppo di questa corrente marziale, e sono onorato di collaborare con lui verso questo progetto di diffusione di questa disciplina" (E.Bevilacqua).

L'accoglienza di AIJJ pare sia molto positiva, un inizio importante per la crescita e il futuro del Ju-Jitsu e per le Arti Marziali Miste all'interno di una federazione intelligente e versatile come l'Associazione Italiana Ju Jitsu, un contenitore non solo del "metodo Bianchi" ma anche di altre realtà.

Emilio Bevilacqua, reduce dall'ingresso nella Masters Hall Of Fame in USA (Anaheim CA 19/06/2010), reduce del prestigioso Anello d'Oro ricevuto nella stessa occasione, anello che decreta l'Eccellenza nelle Arti marziali, reduce, infine, del passaggio a 6'dan internazionale con Gracie (IJJA Los Angeles CA 21/06/2010), allo stage nazionale di Gabicce, si è dilettato con semplicità disarmante in enpi o'soto gari e forbici di base. E nella mattinata del 3 settembre, mentre il maestro Rinaldo Orlandi faceva la sua lezione al palazzetto, in segreteria AIJJ a Gabicce si svolgeva una riunione del Consiglio Direttivo con argomento del giorno proprio "Emilio Bevilacqua". Una riunione che si è aperta con la presentazione ufficiale del fuoriclasse con "l'Anello" a tutto il Consiglio Direttivo, e che si è conclusa con l'ingresso del metodo BJJ, un momento visto con entusiasmo da tutto il consiglio, dai tecnici, dalla presidenza. L'inizio verso la crescita e l'evoluzione delle Arti Marziali Miste pare, dunque, si stia consolidando anche qui in Italia, dove da tempo purtroppo alberga una confusione rilevante. Come da accordi presi in sede di riunione, con Dario Quenza e Alfredo Pellecchia, a Emilio Bevilacqua si chiede di formulare un programma tecnico e il compito di collettare in AIJJ tutte le scuole di Brazilian Jiu-jitsu presenti su territorio nazionale, come le micro associazioni di Vale-tudo già esistenti. Un impegno questo che si spera venga gestito con la massima collaborazione di tutti.

Negli Stati Uniti ad Anaheim Hilton durante la manifestazione di gala Masters Hall Of Fame (19 giugno 2010), ricordiamo che Bevilacqua è stato il primo italiano della storia a ricevere il Silver Life Achievement Award (nomination di hanshi Daniel Hect e shihan Jeff Anderson), e ricordiamo che il giorno seguente, in occasione del Festival Disney delle Arti marziali a Disneyland resort, dove tra gli invitati Disney c'erano Eric O'Neal, Chuck Norris, Dan Inosanto, Benny the jet Urquidez, Don the dragon Wilson, etc, l'ambasciatore della Hall Of Fame, Jeff Anderson, ha consegnato al campione e maestro italiano due medaglioni d'onore, invece che uno, per i brillanti risultati conseguiti in due discipline distinte, Karate e Ju-jitsu. E ricordiamo che si deve proprio al nove volte campione del mondo Bevilacqua (6 volte di karate, 3 volte di kenpo) la effettiva diffusione in Italia del Kenpo di Ed Parker, il metodo moderno di kenpo-karate che è diventato un culto per diversi paesi europei, il campione fu, infatti, pioniere italiano del Kenpo già nel 1991, promuovendo sette anni dopo, nelle vesti di testimonial, lo sviluppo tecnico dell'Associazione Italiana Kenpo Karate (AIKK) con presidente nazionale Stefano Donati.

Un preludio al successo di questo personaggio nelle vesti anche di promoter delle migliori discipline, come è accaduto con il Kali di Dan Inosanto nel 2005, e adesso come si accinge col brazilian jiu-jitsu e l'esclusivo BMMA (brazilian mixed martial arts).

Maurizio Del Conte
EB Public Relations
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